Voglio avvertire coloro che decidono di accompagnare il loro lavoro con la medicina, che questo è un lavoro per i coraggiosi, per coloro che vogliono davvero guarire e non solo come individui, per guarire come sistema, come collettività, per coloro che sono decisi a rischiare, a confrontarsi con se stessi, con le loro paure, sensi di colpa, desideri, gioie e disgrazie.

Quest'opera è rivolta a tutti coloro che, nel loro percorso di vita, hanno sperimentato le inevitabili battute d'arresto e i colpi di scena della vita; a coloro che hanno provato amore e dolore, gioia e tristezza; a coloro che hanno permesso a se stessi di commettere errori, di sbagliare, di sentirsi in colpa e, soprattutto, di essere meno bravi di quanto avrebbero voluto.